Sotto il titolo "della Beatissima Vergine Assunta",
la parrocchiale più antica di Vico fu fondata accanto al castello,              
a coronamento di un'altura ai cui fianchi si stringono tuttora
assiepate le case della Civita e del Casale. La semplice facciata
dell'edificio, chiusa da un timpano triangolare, è ingentilita da
un portale trabeato in pietra viva. Sull'architrave a motivi vegetali,
 sorretto da due semicolonne, un iscrizione con la data del 1675.
Un'ariosa torre campanaria quadrangolare e una cupola a costoloni
sagomano il vertice dell'impianto a fuso d'acropoli della cittadina.
 A tre navate, la chiesa è provvista di undici altari e "de Jure, 
et de consuetudine si mantiene, e ripara dalla Università di detta Terra".
 Nella descrizione, che ne fa l'arcivescovo Orsini nel 1678, erano
 ricordati l'altare di San Valentino, patrono di Vico già da sessant'anni,
 e l'altare del SS. Crocifisso sotto il patronato di D. Troiano
Spinelli marchese di Vico. Alla metà del Settecento la chiesa viene
insignita del titolo di Collegiata e, al tempo della Statistica del
 Mattei, "vi uffiziano quotidianamente sedici canonici insigniti"