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Sorge su di un colle, tra mare e foresta. Il nome deriva dal latino “vicus”, villaggio. Città dalle antichissime

origini, Vico del Gargano custodisce nel suo territorio testimonianze archeologiche di inestimabile valore.

Nell’Alto Medioevo subì numerose incursioni e saccheggi fino a ridursi allo stato di villaggio.

Fu il grande imperatore Federico II a favorirne la rinascita. Testimonianza di quel periodo è il caratteristico

centro storico, sicuramente da visitare. Vico del Gargano è conosciuto come il “paese degli agrumi”:

una risorsa che ha portato lavoro e benessere ai suoicittadini.

Altra risorsa il turismo di cui vive San Menaio, gradevole frazione balneare di Vico del Gargano.

Sul versante opposto si trova la Foresta Umbra, in cui il turista dispone di aree attrezzate per la sosta

o il campeggio e di itinerari naturalistici che lo portano a contatto con la flora e la fauna delterritorio.

Perché venire a Vico del Gargano. Perché è un paese interessante sotto più aspetti: religioso,artistico,

naturalistico e storico. Per la stupenda Pineta Marzini. Perché è la città degli innamorati.

 

Riepilogo …

970,Vico si affaccia per laprima volta alla storia dopo la cacciata dei Saraceni dal Gargano, ad opera di

mercenari slavi al soldo dei Bizantini; il capo degli slavi ottiene come ricompensa la proprietà delle terre

liberate e ne raduna gli abitanti in un vicus, villaggio.

XI sec., conquistato il Gargano, i Normanni costruiscono a Vico il primo castello.

1167, è menzionata in un breve papale la chiesa di San Pietro in Vico, celebre già al tempo dei Normanni.

1240, il castello di Vico viene ampliato dall’imperatore Federico II di Svevia.

1292,Teodisco de Cuneo fornisce Vico di un superbo sistema di difesa,costituito da una cinta muraria guarnita

         di una ventinaditorri.

1317, un documento in latino attesta l’esistenza di un “trappetum in terre Vici” destinato a soppiantare la pratica

          domestica della spremitura delle olive.

1386, si ha notizia della prima Confraternita di Vico, istituita da San Vincenzo Ferreri: è la “Confraternita di Santa

         Maria dello Spedale” presso l’omonimo santuario fuorile mura.

1495, Ferdinando II d’Aragona dona il feudo di Vico a Galeazzo Caracciolo, distintosi nella cacciata dei Turchi da

         Otranto.

1529, Vico viene presa a cannonate dagli Spagnoli.

XVIIsec.,il feudo passa agli Spinelli; l’arrivo di numerosi coloni dalla Dalmazia porta all’ingrandimento del borgo

         con la nascita del quartiere del Casale.