La chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta del nel Borgo Nuovo a Fuoriporta,
 sede della Confraternita della Morte ed Orazione, nel 1759 aprì la sua sacrestia
 all'ACCADEMIA DEGLI ECCITATI Viciensi. Il respiro filosofico, scientifico e
 religioso che animò il cenacolo, aleggia ancora nel tempio, in cui ebbe sepoltura
 mons. Domenico Arcaroli, accademico e ultimo vescovo di Vieste, ed uno dei più
insigni Eccitati. La cappella dell'Addolorata della Chiesa del Purgatorio ospitò,
 negli scranni di legno del coro, gli illuministi vichesi ante litteram. Erano
sacerdoti, padri cappuccini, dottori, fisici. Si incontravano a cadenza settimanale,
 per dissertare contro i ritmi “dimezzati della vita quotidiana”, in questa chiesa
fuoriporta alla piccola città vicheseracchiusa nelle mura, singolare miscuglio di
tappeti sotterranei e di dimore palaziate. L'intelligénzia vichese pensa di poter
 introdurre una proiezione sulla ricerca della felicità degli uomini del Settecento.
 In che modo? Eccitandoli. Tirandoli fuori, svegliandoli dal sonno dell’incultura.
 Gli Eccitati si pongono sotto la custodia della “Madonna dei Sette Dolori”, ma
l’intendimento è laico; un’approfondita ricerca della ragione. Discutono,
con grande competenza, di questioni sociali ed economiche. Credono fermamente
 che la rinascita degli studi sia l’unico elemento di incivilimento umano per
contrastare i nuovi barbari. Sembra sia custodita un frammento della santa Croce.